Opposizione a cartella di pagamento: ci pensiamo noi

 

Se vuoi fare opposizione a cartella di pagamento perché pensi di essere vittima di una vessazione ingiusta, puoi rivolgerti a noi di Globo Utenti che ti aiuteremo a svolgere passo dopo passo l'iter necessario per comunicare all'Agenzia delle Entrate la propria opposizione contestando opportunamente eventuali rilievi. Innanzitutto è necessario comprendere se ci sono i margini per fare ricorso in opposizione a cartella esattoriale, evidenziando le anomalie e gli elementi incongrui rispetto alla fattispecie, e successivamente scegliere quale forma di opposizione alla cartella esattoriale optare fra quelle consentite dalla normativa vigente, comunicando in maniera corretta il tutto al Fisco rivolgendosi all'ufficio preposto.

Quando fare opposizione cartella esattoriale?

Gli elementi discriminanti per fare una giusta opposizione alla cartella di pagamento rientrano generalmente in questi specifici ambiti:

  1. Calcolo errato degli interessi
  2. Omesse notifiche
  3. Mancanza di motivazione

In genere la tempistica prevede 60 giorni di tempo per fare opposizione cartelle esattoriali, ed è importante impugnare l'atto entro questi termini in quanto non si tratta di un semplice sollecito di pagamento, giacché la cartella esattoriale ha a tutti gli effetti valore esecutivo, consentendo pertanto la riscossione coatta e un eventuale pignoramento. Come procedere in questi casi? Abbiamo due possibili forme di opposizione a cartella di pagamento, l'opposizione all'esecuzione e l'opposizione agli atti esecutivi: vediamo in dettaglio come funzionano e quali sono le differenze.

L'opposizione all'esecuzione

Tramite l'opposizione all'esecuzione si contesta la legittimità della cartella di pagamento, per mancanza originaria o sopravvenuta mancanza tramite prescrizione del diritto del creditore. In questo caso l'opposizione all'esecuzione di una cartella esattoriale deve avvenire presso la Commissione tributaria provinciale, la quale ha competenza esclusiva anche nel momento in cui tale opposizione avviene dopo l'avvio della pratica di pignoramento dei beni. L'opposizione all'esecuzione si caratterizza per muovere contestazioni di natura sostanziale, ma per fare ricorso molto spesso si possono muovere rilevi di natura formale, e in quel caso bisogna procedere con l'opposizione agli atti esecutivi.

L'opposizione agli atti esecutivi

Globo Utenti consiglia pertanto di procedere con l'opposizione agli atti esecutivi per contestare la regolarità formale della cartella o dell'accertamento esecutivo, inoltrando la comunicazione sempre alla Commissione tributaria provinciale. Molto importante: in questo frangente cambia anche la tempistica dell'opposizione cartella di pagamento, che si riduce a 20 giorni dall'atto di notifica. Se l'iter per l'atto di pignoramento è già stato avviato la competenza è del giudice esecutivo, ovvero il tribunale ordinario corrispondente alla sezione "esecuzioni forzate".

Sia per l'opposizione all'esecuzione che per l'opposizione agli atti esecutivi si procede tramite impugnazione giudiziale, per cui il contribuente impugna la cartella esattoriale innanzi all'autorità giudiziaria interrompendo così i termini per cui la cartella diventa un atto esecutivo. Ma non si tratta del solo procedimento possibile.

Altre modalità di impugnazione

Oltre all'impugnazione giudiziale abbiamo altre due modalità con cui procedere per impugnare l'atto sia per contestazioni di natura formale che sostanziale:

  • Annullamento in autotutela: Mediante un apposito modulo, anche per via telematica, il contribuente comunica i motivi per cui contesta la legittimità della cartella esattoriale emessa nei propri confronti. L'atto è volto a segnalare in evidenza all’amministrazione competente l'errore in cui essa è caduta, sollecitando a riconsiderare la legittimità della cartella esattoriale e procedere ad annullamento. Importante: l'annullamento in autotutela non sospende i termini per far ricorso al giudice qualora l'amministrazione non risponda o rigetti tale istanza
  • Richiesta di sospensione dell'esecuzione: In questo caso il contribuente effettua una comunicazione stragiudiziale all’ente creditore mettendo in allegato tutta la documentazione a sostegno della contestazione, ad esempio la prova del pagamento già effettuato rispetto a quanto richiesto nella cartella esattoriale. Vige il silenzio-assenso, per cui se non vi è risposta da parte dell'ente il debito si considera estinto

Per qualunque opposizione a cartella di pagamento ingiusta puoi rivolgerti a Globo Utenti: contattaci attraverso i nostri recapiti!

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