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Saldo e stralcio segnalazione Centrale Rischi

Saldo e stralcio segnalazione Centrale Rischi

Per tutti coloro che vengono identificati come cattivi pagatori, ossia soggetti che non hanno saldato almeno due rate del finanziamento siglato con un istituto di credito o una società finanziaria, parte la segnalazione Crif, ossia si viene iscritti in una banca dati consultata da tutti gli operatori del mercato del credito, rendendo difficoltoso, se non impossibile, il rilascio di nuovi finanziamenti ai suddetti cattivi pagatori per tutto il tempo della loro permamenenza nel Crif. Per non essere più considerati soggetti ad alto rischio di insolvibilità, il saldo e stralcio segnalazione Centrale Rischi diventa uno strumento importante per uscire dalla situazione di sofferenza o contenzioso con banche e finanziarie. La proposta saldo e stralcio permette al debitore di regolare la propria posizione ed ottenere la cancellazione Crif rimborsando una somma inferiore rispetto all'importo complessivo che avrebbe dovuto corrispondere.

Come funziona saldo e stralcio segnalazione Centrale Rischi

Comporta la segnalazione sofferenza conseguenze pesanti per il debitore, ma anche i creditori hanno sacrosanti diritti che vedono lesi: dunque il saldo e stralcio segnalazione Centrale Rischi permette di incontrarsi a metà strada consentendo ad entrambe le parti in causa di ottenere dei vantaggi. Il debitore ottiene una riduzione significativa della somma da versare, e il creditore recupera una cifra spettante almeno in buona parte. Per fare un esempio banale e puramente ipotetico, se uno deve 10.000 euro a un istituto finanziario, si può chiudere a 6000 euro per cui permette il saldo a stralcio conseguenze positive per tutti gli attori in gioco. Come funziona la cancellazione Crif dopo saldo e stralcio? Innanzitutto il debitore deve calcolare l'importo massimo che si è disposti a versare, quindi si cerca un accordo con il creditore tra le loro richieste e le possibilità finanziarie effettive del debitore per il rimborso: in genere il valore stimato per il saldo e stralcio segnalazione Centrale Rischi si aggira tra il 40 e il 60 per cento del debito residuo accumulato, almeno per quanto riguarda un prestito, mentre la percentuale diventa più elevata per un mutuo ipotecario, che difficilmente scende sotto il 70-80 per cento del mutuo non pagato in sofferenza.

Accettazione saldo e stralcio segnalazione Centrale Rischi

La proposta transattiva di saldo e stralcio può essere inoltrata sia in proprio, a mezzo raccomandata, che affidandosi a un legale oppure a un'associazione come Globo Utenti che tutela i consumatori nelle delicate situazione di contrasto con il mondo delle banche. La proposta di saldo e stralcio può essere fatta solamente a posteriori, dopo la richiesta Crif che ha portato all'iscrizione nella lista dei cattivi pagatori. Non si tratta quindi di una soluzione attuabile con un finanziamento in regolare ammortamento o per il quale il mancato pagamento è solo di poche rate, ma invece quando è accertato lo stato di sofferenza. In caso di accettazione della proposta da parte dell'ente creditore, si procederà alla chiusura del debito secondo quanto previsto dalla proposta transattiva, e successivamente si potrà effettuare un controllo Crif per vedere che la cancellazione è stata effettuata.

Rifiuto della proposta

Ovviamente il debitore è tenuto a saldare, entro la scadenza definita nella proposta, la somma pattuita o le rate previste nel piano di rientro e accettate dal creditore, eliminando così definitivamente il debito maturato. Ovviamene trattandosi di un accordo fra le parti, può avvenire anche un rifiuto della proposta di saldo e stralcio, in genere o perché la cifra proposta risulta essere troppo bassa o perché viene prospettata una dilazione di pagamento eccessiva per la banca. Solitamente il creditore preferisce il saldo in un'unica rata e nel minor tempo possibile, tuttavia in caso di cifre elevate è plausibile che venga accettata anche una rateizzazione. Se l'accordo di saldo e stralcio viene rifiutato, il creditore farà emanare un decreto ingiuntivo con relativo pignoramento beni, ma a quel punto il debitore può chiedere consiglio all'associazione che tutela consumatori, che potrebbe proporre soluzioni come la proposta di adesione alla legge di sovraindebitamento attivata dallo Stato.

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